L’ondata di violenza palestinese dopo Gerusalemme e Tel Aviv ha raggiunto anche i villaggi isolati, feriti e morti dunque intorno alle colonie in Cisgiordania e a Gaza, Israele è di nuovo in fiamme.
La debolezza del leader dell’Autorità palestinese ha lasciato di nuovo spazio all’aggressività di Hamas, la mancanza di speranza nel futuro ha alimentato nei giovani palestinesi la scelta radicale di tornare ad aggredire alla cieca i cittadini di Israele, attualmente la situazione è fuori controllo, gli ebrei sono il bersaglio da colpire, sia civili che militari, la paura cresce e con essa si allontana ancora una volta la possibilità di riaprire dei negoziati di pace.
Sembrerebbe un copione già scritto e già letto molte volte, ma questa volta l’analisi ci dice altro, il quadro nell’area medio orientale è cambiato. L’intervento russo ha rotto la stasi ed il perverso equilibro che i paesi del Golfo avevano organizzato sull’affaire Isis, ed ecco che per distogliere l’attenzione torna una nuova intifada con i palestinesi che usano i coltelli e gli Israeliani che difendono il territorio con l’artiglieria, la confusione politica oggi serve solo a Daesh e come d’incanto è arrivata.
Senza un intervento rapido ed efficace di Europa ed Usa per riaprire le trattative di pace tra Gaza e Gerusalemme, la situazione sarà destinata a degenerare già nel prossimo mese di novembre.
(immagine tratta da www.si24.it)
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