Quello che si tende a perdere in questi anni di crisi è la dimensione utopistica della vita.
Spesso si dicono cose che non sembrano realizzabili, ma molto di quello che sembrava impossibile è poi diventato realtà, la chiave del futuro è il bello e non possiamo perdere questa visione.
Oggi non voglio fare letteratura facile sull’estetica del quotidiano, ma farvi viaggiare, con la fantasia per chi ancora non conosce il casale de li canti o con il ricordo per chi ha avuto la fortuna di scoprire già questa location.
Il casale de li canti si trova in contrada Serrazze nell’Agro di salve (Lecce ) in Salento a ridosso della splendida costa di Pescoluse che ricorda le più note isole caraibiche , la struttura si presenta con la sana presunzione di poter dare un’anomala e positiva impronta di discontinuità al comune standard dell’accoglienza turistica, un territorio a se, un tappeto aperto sulle suggestioni che solo un cambiamento culturale continuo può dare.
Ecco questo è il casale de li canti, non solo una location rurale incastonata nella storica architettura del territorio pugliese, ma un’idea visionaria e diversa per mescolare turismo, filosofia, relax.
Il casale per la sua collocazione spaziale e per le particolari caratteristiche di arredo, rappresenta l’evoluzione ed il recupero delle tradizioni contadine del nostro paese . Ambienti sottratti al tempo in un’ampia superficie a disposizione degli ospiti, unicità del sito, esposizione scenografica degli edifici tra passato e presente, atmosfera unica e suggestiva sono solo alcune delle caratteristiche che distinguono questo “teatro della accoglienza turistica”.
Diciamoci la verità Il casale de li canti è gestito dal proprietario Giuseppe, non per un esclusivo bisogno economico, ma per contaminare con la propria filosofia di vita l’immagine che ognuno di noi ha di un Holidays location , facendo diventare il soggiorno trascorso un’esperienza positiva , portando il concetto di ospitalità verso la pura emozione. Giuseppe si è spinto, quindi, ad esplorare una nuova frontiera trasformando Il casale in uno spazio prima culturale e poi commerciale accompagnando i clienti – spettatori in una dimensione irripetibile.
In questa strana estate ho trascorso del tempo al casale ed ho avuto la sensazione di entrare in una nuova condizione mentale, la mie giornate si sono trasformate in un agito unico, non ho vissuto una vacanza ma uno stato d’animo e mi sono detto… io ci sono stato.