In questi ultimi giorni la Giordania è tornata ad occupare la ribalta internazionale non con notizie relative alla situazione dell’area o per questioni di costume. Nel paese mediorientale è accaduto un fatto eccezionale, una spaccatura nella stessa casa reale, un fatto mai accaduto finora, che ha scosso nel profondo l’opinione pubblica nazionale e internazionale.
Eppure nel corso degli anni ci sono state occasioni per una crisi interna alla famiglia reale, ad esempio quando Re ʿAbd Allāh II ibn al-Ḥusayn è giunto al trono in modo pacifico ciò fu possibile anche e soprattutto grazie alla saggezza del Principe della Corona, Hasan, che per 35 anni ha svolto questo ruolo senza poi arrivare al trono – che per volere del padre, Re Hussein, è andato a ʿAbd Allāh II ibn al-Ḥusayn. Il principe ha dimostrato in quella occasione tutta la sua lealtà alla casa reale, al popolo, salvando di fatto l’eredità Hashemita.
Oggi per la prima volta nella storia giordana giungono notizie di conflitti interni alla famiglia reale a causa del principe Hamza, fratello del Re e a sua volta Principe della Corona dal 1999 al 2004. La volontà del padre Hussein, che Hamza diventasse Principe della Corona, è stata disattesa nel 2004 per volontà dell’attuale sovrano, che ha in pratica isolato il fratello relegandolo ad un ruolo subalterno e insignificante dal punto di vista politico e istituzionale.
Questo “incidente familiare” non può essere considerato solo una rivalità personale tra fratelli, ma è necessario analizzarlo con un’ottica più ampia, che getta una luce sulla reale situazione in cui versa il paese da alcuni anni a questa parte. Tutti i problemi che stanno colpendo la società giordana stanno venendo a galla, rivelando la profonda prostrazione della maggior parte della popolazione. Il Regno di Giordania fondato cento anni fa sta mostrando ora tutte le sue debolezze intrinseche.
Per quanto riguarda la figura del Principe Hamza, non è un segreto per nessuno che egli goda di una notevole popolarità in Giordania. È altrettanto noto che il padre prima di morire, nel 1999, abbia scritto una lettera aperta in cui ha evidenziato il forte legame che esisteva tra lui e Hamza e anche le invidie che questo legame suscitava all’interno della famiglia. Hamza era dichiaratamente il delfino del padre, ma avrebbe dovuto affrontare battaglie anche all’interno della propria famiglia.
A prescindere dallo scenario familiare il video che il principe Hamza è riuscito ad inviare alla Bbc non è solo un messaggio personale, è molto di più. È stato il mezzo con cui ha mostrato al mondo intero e senza filtri la situazione all’interno del paese. ho posto l’accento sull’incapacità della leadership di gestire il paese e i suoi problemi. La povertà, la disoccupazione, la mancanza di istruzione, una sanità lacunosa, e soprattutto la corruzione, che è il tema più discusso in Giordania negli ultimi anni: questi sono i veri problemi del paese.
Inoltre ha illustrato un altro fatto importantissimo, la mancanza di libertà di espressione, le difficoltà che devono affrontare quanti denunciano pubblicamente la situazione del regno. Un problema di difficile gestione che ha necessità di essere trattato e possibilmente risolto con una linea politica governativa molto diversa da quella seguita finora. Sono assolutamente necessarie serietà e velocità per risolvere questi gravi problemi che minano alle basi la stabilità, la credibilità della famiglia reale, della società e del paese nel suo complesso sistema.
Per la prima volta da quando è diventato re, ʿAbd Allāh II ibn al-Ḥusayn è obbligato a prendere in seria considerazione le critiche che piovono da più parti. Per fare ciò è necessaria una road map, in cui i risultati devono essere presentati all’inizio, non alla fine del progetto. Questa azione è prioritaria perché le promesse mancate e la perdita di tempo non faranno che amplificare le divisioni e il malcontento. Si deve procedere spediti verso una riforma politica che implichi atti concreti, tangibili, a partire dai diritti umani, dai diritti personali e tutto quanto rientra nella sfera delle libertà.
In questo contesto è altresì necessario che i membri della famiglia reale rivestano ruoli che rendano possibile un processo di riconciliazione interna della famiglia e del paese: è auspicabile che nessuno si senta escluso dalla gestione del potere, nessuna estromissione, come invece è accaduto negli ultimi venti anni. Questa linea di condotta ha portato solo verso la dissoluzione e la frammentazione della famiglia reale, con conseguente crisi del sistema Giordania, dal punto di vista economico, politico e sociale.
Dr. Amer Al Sabaileh
13/Aprile/2021
IlFatto quotidiano