L’ uscita degli USA dal teatro afgano ha immediatamente innescato il riposizionamento politico economico degli americani sullo scenario internazionale.
La volontà di Biden di condividere con gli alleati europei ogni tipo di scelta geopolitica futura non si è dimostrata veritiera, la vicenda dei sommergibili nucleari venduti all’ Australia e la cosiddetta intesa “Aukus” impongono tempi strettissimi di reazione per contrastare il controllo cinese del Pacifico.
Ecco allora che il Presidente Americano in perfetto stile trumpiano, smentendo se stesso, costruisce una Nato del Pacifico insieme ad inglesi ed australiani e chiude con questi ultimi un contratto economicamente vantaggioso per la cessione e la costruzione di sommergibili nucleari compresa la componentistica di intelligence i sistemi di controllo e di monitoraggio e la dotazione di offesa e di difesa passiva.
L’ operazione, chiaramente, blocca la precedente commessa francese di vendita all’Australia di numerosi sommergibili convenzionali e crea una crisi nei rapporti tra gli stati aderenti, la Francia nel nostro caso denuncia la scorrettezza economica e strategica degli americani che, senza alcuna condivisione, hanno operato fuori dagli accordi precedente presi ed in funzione soltanto dei propri interessi.
L’attuale tattica statunitense è improntata su di una generale flessibilità geopolitica e geoeconomica privilegiando gli interessi di parte, non ci saranno, infatti, nel medio termine accordi fermi e sicuri con gli USA; l’Unione Europea dovrà, quindi, adeguarsi in fretta a questa nuova metodologia di intervento cercando di costruire un’unica struttura militare in grado di difendere con coerenza gli interessi ed i confini europei.