Tag Archives: Medio Oriente

L’ATTACCO CHIMICO

La forma più comune della classificazione delle  armi chimiche è quella che si basa sugli effetti provocati sull’organismo per questo motivo imputare i decessi a seguito del presunto bombardamento siriano al Gas Sarin è quanto di più improbabile ed ine…

Tornano le bombe in Egitto

Tornano le bombe in Egitto

Tornano le bombe contro i cristiani, contro la quotidianità di un paese e di un popolo che cerca lentamente di tornare alla normalità, anche se con governo che non ammette contradditorio e non tollera opposizioni democratiche.

Tutto purtroppo rientra nella ormai consueta attività di destabilizzazione che le organizzazioni terroristiche etero guidate mettono in campo per generare confusione  e panico nell’area medio orientale con lo scopo di disunire il più possibile i paesi che faticosamente tentano di collaborare e di fare fronte comune contro lo spettro del terrorismo islamico.

Allora si colpisce un mercato, una  chiesa, una moschea, una caserma, vecchia tattica.

Di fronte all’effetto devastante di una bomba ci si aspettava, però, un governo egiziano più attento alla difesa degli obiettivi citati.

In Egitto l’Intelligence utilizza ingenti risorse economiche ed umane per fare indagini anche sul nulla, ma si dimentica di procedere alla difesa passiva degli obbiettivi sensibili, nei giorni più a rischio dell’anno.

Strano, molto strano.   

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Tornano le bombe in Egitto

Tornano le bombe in Egitto

Tornano le bombe contro i cristiani, contro la quotidianità di un paese e di un popolo che cerca lentamente di tornare alla normalità, anche se con un governo che non ammette contraddittorio e non tollera opposizioni democratiche.

Tutto purtroppo rientra nella ormai consueta attività di destabilizzazione che le organizzazioni terroristiche etero guidate mettono in campo per generare confusione  e panico nell’area medio orientale con lo scopo di disunire il più possibile i paesi che faticosamente tentano di collaborare e di fare fronte comune contro lo spettro del terrorismo islamico.

Allora si colpisce un mercato, una  chiesa, una moschea, una caserma… vecchia tattica.

Di fronte all’effetto devastante di una bomba ci si aspettava, però, un governo egiziano più attento alla difesa degli obiettivi citati.

In Egitto l’Intelligence utilizza ingenti risorse economiche ed umane per fare indagini anche sul nulla, ma si dimentica di procedere alla difesa passiva degli obbiettivi sensibili, nei giorni più a rischio dell’anno.

Strano, molto strano.   

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Armi chimiche in Siria

Armi chimiche in Siria

Idlib sotto attacco, uccisi con armi chimiche numerosi civili e molti bambini, l’orrore torna in Siria e subito i Media di tutto il mondo hanno individuato in Assad il responsabile del massacro.

Anche questa volta senza alcuna prova oggettiva e senza mostrare i tracciati radar statunitensi che potrebbero dire senza ombra di dubbio quali e quanti aerei da combattimento e quando hanno sorvolato Idlib.

Hanno tutti parlato di Gas Sarin, ma il Sarin ha altri effetti nocivi sulle persone e se utilizzato su supporti missilistici ha effetti devastanti in termini di numero di vittime, l’agente chimico potrebbe essere stato probabilmente di altra natura forse bombe al cloro, stoccate in deposito e poi esplose a terra a causa di un bombardamento convenzionale.

Un attacco chimico per fare 80 morti e non conquistare alcun vantaggio tattico a chi giova?

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NON CHIAMIAMOLO STATO

NON CHIAMIAMOLO STATO

Non chiamiamolo Stato, non lo è, non chiamiamoli combattenti sono solo assassini, utilizziamo un linguaggio settoriale che a livello semantico riduca la popolarità di questo N.I.S. (Non Stato Islamico) perché io lo chiamerò non stato islamico e lo scriverò sempre minuscolo.

Si dice in questi giorni che il terrorismo sia figlio delle periferie degradate del nord Europa, delle carceri disumane di Francia e Belgio, delle troppe guerre ingiuste combattute nel mondo, della mancata integrazioni degli immigrati di seconda e terza generazione, della non accettazione della religione Islamica che si professa moderata.

Forse si, le situazioni descritte sono concause residuali di un problema che deve però, essere affrontato con un diverso pragmatismo.

C’è chi prega e c’è chi spara.

Chi prega, liberamente pratica la propria religione.

Chi spara su civili al ristorante, al bar, al teatro è solo un assassino che esercita la violenza su uomini e donne disarmati e indifesi strumentalizzando alla politica la propria fede religiosa.

La situazione è questa non servono ulteriori particolari valutazioni, non serve invocare l’indignazione dell’Islam moderato, moderato, poi, per chi per cosa.

 L’islam è uno e come tutte le altre religioni monoteiste non si può considerare una confessione che accoglie in se, anche se con diverse interpretazioni, gli assassini e i pacifisti.

Usciamo dall’equivoco, dagli assassini ci si difende, tutto il resto è retorica.

 

Con gli assassini si utilizza l’intelligence , quella vera, quella che in silenzio e nell’ombra bonifica i quartieri delle capitali Europee, quella che non si vede in TV, quella che purtroppo non c’era a Parigi e Bruxelles.

 

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L’INTIFADA DEI COLTELLI

L'INTIFADA DEI COLTELLI

L’ondata di violenza palestinese dopo Gerusalemme e Tel Aviv ha raggiunto anche i villaggi isolati, feriti e morti dunque intorno alle colonie in Cisgiordania e a Gaza, Israele è di nuovo in fiamme.

La debolezza del leader dell’Autorità palestinese ha lasciato di nuovo spazio all’aggressività di Hamas, la mancanza di speranza nel futuro ha alimentato nei giovani palestinesi la scelta radicale di tornare ad aggredire alla cieca i cittadini di Israele, attualmente la situazione è fuori controllo, gli ebrei sono il bersaglio da colpire, sia civili che militari, la paura cresce e con essa si allontana ancora una volta la possibilità di riaprire dei negoziati di pace.

Sembrerebbe un copione già scritto e già letto molte volte, ma questa volta l’analisi ci dice altro, il quadro nell’area medio orientale è cambiato. L’intervento russo ha rotto la stasi ed il perverso equilibro che i paesi del Golfo avevano organizzato sull’affaire Isis, ed ecco che per distogliere l’attenzione torna una nuova intifada con i palestinesi che usano i coltelli e gli Israeliani che difendono il territorio con l’artiglieria, la confusione politica oggi serve solo a Daesh e come d’incanto è arrivata.

Senza un intervento rapido ed efficace di Europa ed Usa per riaprire le trattative di pace tra Gaza e Gerusalemme, la situazione sarà  destinata a degenerare già nel prossimo mese di novembre.  

 

(immagine tratta da www.si24.it)

 

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